Le migliori grammature nel periodo dello svezzamento sono quelle che cestinate.
E se hai dubbi che sia veramente così leggi quanto ti sto per scrivere.
Sono 15 anni che faccio la pediatra e ho supportato tantissime famiglie nel percorso della alimentazione complementare SENZA usare le grammature, se non in pochi casi selezionati:
1) Quando espressamente richiesto dalla famiglia, perché alcuni genitori “funzionano” meglio così e allora ottimo, ben vengano le grammature. Ci sono genitori programmatori, genitori ingegneri, genitori con la necessità di programmare la spesa e la settimana attraverso una App. Ogni famiglia è diversa e il pediatra si adatta di volta in volta alle esigenze.
2) Quando le grammature erano GIÀ state date precedentemente o recuperate attraverso internet, ma erano sbagliate e bisogna correggere il tiro onde evitare grossolani errori nutrizionali.
3) Quando c’è una patologia, per esempio una alimentazione con sondino o PEG, ed è necessario calcolare ogni singolo grammo somministrato al bambino, come faremmo con un antibiotico. Si tratta, in tal caso, di vere e proprie prescrizioni mediche.
In tutti gli altri casi, ovvero la stragrande maggioranza, le grammature non sono necessarie.
La MEDICALIZZAZIONE di un evento FISIOLOGICO della vita come è il passaggio alla alimentazione complementare non deve avvalersi di numeri, ma di buon senso e di poche nozioni essenziali che il vostro pediatra aggiornato può offrirvi.
Avete mai pensato di pesare il vostro latte in allattamento? Spero di no.
Spero anche che nessuno vi abbia fatto fare la doppia pesata… Anche se, purtroppo, mi consta che venga ancora consigliata da operatori non aggiornati, nonostante non abbia mostrato alcuna evidenza scientifica nel misurare la produzione di latte materno. E’ un retaggio del passato che va abbandonato.
Ecco, usare grammature durante il percorso della alimentazione complementare è un po’ come dirvi di fare la doppia pesata. È una mancanza di fiducia in voi e nelle vostre capacità innate di nutrire i vostri bimbi. Un non sense. Le grammature per età esistono, certamente, ma non si possono applicare al singolo bambino. Servono per i dietisti che confezionano menù per gli asili nido in modo da fornire indicazioni precise su quanto cibo preparare affinché non vada sprecato.
Un lattante di 6 o 7 mesi segue due alimentazioni parallele: l’allattamento e l’alimentazione complementare. Già questo rende impossibile fare calcoli: ci sono bambini che prediligono il latte per mesi e altri che passano più rapidamente al cibo solido. Ci sono giorni in cui un bambino non sta bene, ha la febbre, oppure è in fase di eruzione dentale e, allora, torna prepotentemente ad alimentarsi con il latte. Impossibile predire le quantità di cibo solido che mangerà. Inoltre ci sono bambini diversi, con percentili diversi e con attività fisica diversa. Come possiamo pretendere che tutti si uniformino a quantità fisse?
Voi genitori avete bisogno solo di:
1) Supporto.
2) Poche nozioni di educazione alimentare.
Difficile?
Non più di allattare un bimbo a richiesta con seno o biberon. Lo stesso supporto e le giuste nozioni.
Le grammature sarebbero solo una difficoltà in più, dal momento che la realtà vi dimostra subito come non sia possibile seguire quantità fisse. Abbandonatele e lasciate che il vostro bimbo mangi, purché cibo sano, tutto ciò che desidera.