Molti genitori che vengono nel mio ambulatorio mi dicono di voler intraprendere la strada dello svezzamento “naturale”, “fisiologico”, “funzionale” o “fisio-funzionale”. Ma con mia grande sorpresa non usano questi termini come aggettivi, ma come il nome proprio di un metodo di svezzamento.
Oppure mi dicono: “Voglio fare lo svezzamento xxx di Pinco Pallino perché dicono sia il migliore!”
Il nome giusto per lo svezzamento
Grammature in svezzamento
Le migliori grammature nel periodo dello svezzamento sono quelle che cestinate.
E se hai dubbi che sia veramente così leggi quanto ti sto per scrivere.
Sono 15 anni che faccio la pediatra e ho supportato tantissime famiglie nel percorso della alimentazione complementare SENZA usare le grammature, se non in pochi casi selezionati:
Il mio bimbo non ha ancora 6 mesi, ma mi si butta nel piatto
Il mio bimbo non ha ancora compiuto 6 mesi, ma mi si butta nel piatto. Ed è subito dubbio: che faccio? Calpesto le linee guida OMS che raccomandano di attendere i 6 mesi per iniziare la alimentazione complementare? Lo assecondo e gli creo dei danni?
E tutto ciò che ho letto sul riflesso di estrusione, la necessità di stare perfettamente seduto da solo… come la mettiamo?
Niente panico!
Colazione durante lo svezzamento: SI o NO?
La colazione va introdotta nei bambini che fanno svezzamento?
Domanda molto gettonata da tutte le mamme e i papà che affrontano lo svezzamento.
In svezzamento è necessario fare sempre colazione?
No! Di solito basta il latte (materno o di formula) che é la colazione preferita dai lattanti fino all’anno di vita e oltre. I bambini allattati al seno passano l’ultima parte della notte poppando e si svegliano già sazi. Quelli allattati con formula si svegliano chiedendo subito un biberon.
L’abitudine dei bambini a sfamarsi di prima mattina con il latte della mamma è il motivo per cui noi adulti siamo abituati a bere latte vaccino o una bevanda vegetale (che ricorda il latte) di prima mattina, un’abitudine non necessaria, si può mangiare altro, basti pensare alla colazione che si fa in altri paesi.
Cosa potete offrire per colazione durante lo svezzamento?
Abbiamo capito che per molti mesi una vera e propria colazione non è strettamente necessaria perché il bimbo si sazia con il latte, ma se il bimbo è interessato a partecipare a questo pasto, così come ad altri, potete farlo sedere con voi e offrire assaggi della vostra colazione.
All’inizio basta un po’ di frutta.
– Per chi fa svezzamento a pappe: frutta molto matura schiacciata con una forchetta e offerta con cucchiaino.
– Per chi fa autosvezzamento: frutta sbucciata, privata dei semi e tagliata a listarelle.
Da che età si può offrire la frutta?
Dai 6 mesi! O più precisamente da quando il bimbo è pronto per essere svezzato (alcuni bimbi sono pronti dopo i 6 mesi e ciascuno ha i suoi tempi che vanno rispettati).
Tutti i tipi di frutta?
Si! Purché di stagione e assicurandosi che venga da coltivazioni sicure (biologica o dall’orto di casa).
É necessario dare anche altri alimenti oltre alla frutta?
Per i primi assaggi la frutta è sufficiente perché va a completare già un pasto di latte. Pian piano potete aggiungere altro e rendere la colazione più nutriente. Potete aggiungere una porzione di cereali sotto forma di un pezzo di pane o fetta biscottata per chi fa autosvezzamento, oppure del porridge per chi fa svezzamento a pappe. Aggiungere della frutta a guscio in crema rende la colazione più smart.
Dall’anno in poi circa i bambini apprezzano fare una vera e propria colazione completa e con il passare del tempo abbandonano l’abitudine del latte materno o formulato di prima mattina. I tempi sono estremamente variabili da bimbo a bimbo, non vi resta che proporre e osservare quando comincia a mangiare una colazione completa.
Lo Schemino “Vintage” dello Svezzamento
Da dove è nato il famoso schemino per le pappe che per anni e anni è stato propinato a tutte le madri d’Italia (e di molti altri paesi) pur non avendo nessuna validità scientifica a supportarlo?
Ve lo racconto con gli occhi di una pediatra.
Quando ero una giovane specializzanda, anni or sono, il mio capo mi passò lo “schemino” dicendomi di fotocopiarlo, studiarlo e insegnarlo a tutti i genitori. È quello che feci per alcuni anni (purtroppo), finché non cominciai a capire che qualcosa non funzionava e decisi di formarmi in Nutrizione. Rimasi a bocca aperta quando scoprii che il famoso schemino era piano di errori madornali e mi chiesi “Oddio, ho dato veramente queste indicazioni inadeguate a tutti quei genitori?”.